Personaggi famosi austriaci
Franz Schubert
Tra i grandi musicisti classici viennesi, Franz Schubert viene ricordato per essere stato quello di maggiore sensibilità romantica. Il suo animo gentile e la timidezza caratteriale, insieme ad una intelligenza creativa di livello superiore, fecero di lui uno dei pochi geni della storia della musica.
Viennese di nascita (1797), Schubert è conosciuto per le melodie popolari, per le dolci romanze dei suoi Lieder (ne scrisse oltre 600), per le sue nove sinfonie e in particolare per la sua celeberrima Ave Maria, pura grazia religiosa.
I suoi primi insegnamenti di musica furono impartiti dal padre, maestro e organista, e da Michael Holzer, organista della parrocchia. Passò la sua adolescenza come corista presso gli istituti religiosi imperiali, esperienza che gli valse l'entrata nella cerchia educativa dell'aristocrazia viennese.
Venne successivamente iscritto presso la nota scuola di Stadtkonvikt, sotto gli insegnamenti di Antonio Salieri, che già lo aveva notato per la sua angelica voce nel coro della Cappella Reale.
All'età di 17 anni compose un Lied tratto dal Faust di Goethe, Margherita e l'Arcolaio (Gretchen am Spinnrade) e ancora prima, la composizione 'Fantasia per pianoforte', molto apprezzata dal corpo insegnante.
La passione per la musica diventava sempre più nobile e la bravura nella composizione sempre più eccellente. Divenivano sempre più chiare le sue doti naturali affinate da tanta dedizione e costanza nello studio. Nonostante la sua timidezza e insicurezza fisica, i compagni del convito ne apprezzavano la gentilezza e la sensibilità di carattere e, ovviamente, la geniale capacità musicale.
Nel 1814, terminati gli studi presso il convito, ritornò sotto la guida del padre. In quegli anni la famiglia Schubert formò una piccola orchestra, che vedeva l'esibizione di Franz accanto ai suoi due fratelli e al padre.
Fu questo un periodo non tanto felice per il giovane Schubert, che si sentiva depauperato dalla sua vena artistica di compositore. La rappresentazione del Fidelio di Ludwig Beethoven, nel 1814, servì a proposito a dare una spinta professionale alla sua vera passione. Da questo importante entusiasmo giovanile nacque la sua Messa in Fa maggiore.
La Vienna di allora era al suo massimo splendore politico e culturale, erano gli anni della Restaurazione viennese, di Metternich e del Congresso di Vienna, pilastro della cultura geo-politica internazionale del XIX secolo.
La cultura viennese nel frattempo vedeva di fatto accrescere il proprio patrimonio con diverse opere del diciottenne Schubert: numerosi Lieder, 4 opere singspiele , due sinfonie (la seconda e la terza), due messe, due sonate per piano e un quartetto per archi. Egli apparteneva ormai a quella ristretta cerchia di uomini di cultura che amavano frequentare i caffe viennesi e i salotti della capitale.
Nei salotti della capitale, si esibiva accompagnato dal cantante Johann Vogl, dando avvio alle cosiddette serate schubertiade, le più in voga dell'epoca.
Nel 1816 il portfoglio musicale di Schubert era arrivato a comprendere circa duecento Lieder, altre due sinfonie (la quarta e la quinta) e la quarta Messa. Venne scritta nello stesso periodo Erlkonig (Il re degli Elfi) tratto dalle opere di Goethe.
La passione per la musica fu scandita dalle brevi emozioni provate per Therese Grob, soprano e parente del fratello Ignaz. Non fu fortunato in questo e per ragioni puramente economiche la giovane cantante andò in sposa ad un altro.
La necessità di lasciare la casa del padre si dimostrò appropriata; la sua notorietà tuttavia non riusciva ancora ad andare oltre quel tipo di mecenatismo borghese dei salotti mondani di Vienna, che gli valsero anche alcune positive recensioni nei giornali dell'epoca. Ciò nonostante la crescita del suo patrimonio artistico non conosceva sosta: iniziarono i suoi lavori teatrali con la collaborazione del poeta Mayrhofer, riuscì ad ottenere una piccola commissione per la rappresentazione teatrale L'arpa magica e I gemelli rappresentati nel 1820.
Dopo diversi anni difficili che lo portarono ad un quasi completo isolamento, ricevete una donazione per meriti artistici, che si rivelò di immane importanza per la sua carriera artistica.
Furono quelli gli anni più proliferi, tre le tante composizione scrisse l'Ave Maria (1825), Quartetto in re minore (1826), Viaggio d'inverno (1827) e il Canto del cigno (1828).
Le opere vennero alla luce solo dopo la sua morte, avvenuta nello stesso 1828 a causa del tifo contratto durante un viaggio ad Eisenstadt. Le sue spoglia sono sepolte nel cimitero di Wharing, a Vienna, accanto a quelle di Beethoven.