Personaggi famosi austriaci
Arthur Schnitzler
Arthur Schnitzler è stato un grande scrittore austriaco, vissuto tra il 1862 e il 1931, anno della morte, avvenuta nella sua città natale, Vienna. Avviato agli studi medici dal padre, direttore del Policlinico della capitale e noto medico di famiglia ungaro-ebraica, Schnitzler consegue la laurea in medicina nel 1885, iniziando da li a poco la pratica professionale.
Dopo aver trovato nella lettura e nella poesia un'innata inclinazione, nel 1888 pubblica i suoi primi scritti L'avventura della sua vita (Das Abenteuer seines Lebens) che ha per protagonista il noto personaggio delle sue opere successive, Anatol. Agli inizi dell'ultimo decennio dell'Ottocento si fa forte in lui il desiderio di abbandonare la professione medica, decisione che maturerà definitivamente nel 1893 dopo la morte del padre. In quegli anni pubblica diversi racconti tra cui Il figlio nel 1892 e Anatol del 1893. Il 9 ottobre del 1895 viene rappresenta l'opera Amoretto al teatro Burgtheater di Vienna, con il quale viene decisa la sua fama nazionale. Seguono diverse altre pubblicazioni tra novelle, romanzi e opere teatrali.
Nei primi anni del Novecento si sposa con la cantante Olga Gussmann dalla quale ebbe un figlio Heinrich divenuto poi un grande regista teatrale e cinematografico e una figlia, Lili (suicidatesi nel 1928 all'età di 21 anni) che pare dimostrerà una certa irrequietezza sin dall'infanzia.
Molte le opere scritte da Schnitzler, tra le più famose troviamo l'autobiografia Giovinezza a Vienna, Girotondo del 1900 che gli procurarono non poche critiche da parte dei benpensanti ma anche della stampa antisemita, Il ritorno di Casanova del 1918, Doppio sogno del 1926 (dal quale Stanley Kubrick nel 1999 ne trasporta la versione cinematografica con Eyes Wide Shut).
Muore a Vienna nel 1931 a causa di un ictus cerebrale, tre anni dopo la morte violenta della figlia dalla quale lo scrittore non si riprese mai più. Nel suo diario, tenuto dal 1879 al 1931, il dramma di questa terribile tragedia famigliare.
Il suo carattere introspettivo e la sua eccellente dote di applicare i pensieri in parole e scrittura lo rendono uno dei più grandi intellettuali di inizio Novecento. A noi oggi rimane famosa la sua arte creativa del 'monologo interiore', una tecnica da lui creata. Tra i suoi grandi ammiratori si cita in particolare il connazionale Sigmund Freud, che usando le sue stesse parole, in Schnitzler vedeva il suo 'doppio'.
Fu membro della Jung Wien, la Giovane Vienna, un gruppo di intellettuali che amava riunirsi a fine secolo nel più classico dei caffes viennesi, l'antico Cafè Griensteidl. Andava avanzando il movimento che più tardi sarebbe esploso con il nome di Impressionismo e Art Nouveau.