Storia dell'Austria
Dinastia dei Babenberg
Poco si parla di questa famiglia austriaca, eppure quando si tratta di citare i maggiori avvenimenti della storia dell'Austria i Babenberg sono tanto importanti quanto gli Asburgo, loro diretti successori.
La posizione centrale dell'Austria, luogo di confine di grandi , ha favorito lo sviluppo storico del Paese fin dai Romani, stanziatisi nella valle del Danubio intorno al I secolo a.C.
Tra Longobardi e Bavari, Carlo Magno prendeva possesso di quei territori facendone il luogo di confine più avanzato del suo impero e punto d'onore contro un eventuale attacco da parte degli àvari: era la cosiddetta Marca orientalis carolingia (Regno Orientale=Österreich), che veniva inclusa nel Ducato di Baviera.
Fu così che successivamente, nel X secolo, Ottone II figlio dell'imperatore del Sacro Romano Impero Ottone I, diede in governo quelle terre di confine ai Baberberg, una famiglia di conti marchesi (conti della Marca o margravi in tedesco) originaria della Bavaria, affermatisi in quei territorio dal 955.
Il primo governatore della Marca orientale fu Leopoldo I, il primo dei 12 Babenberg che governarono il territorio, dal quale per tradizione si fa risalire l'inizio alla storia dell'Austria.
Leopoldo I verrà seguito da altri 11 governatori, tra cui Enrico I di Babenberg che ricevete a titolo ereditario i territori della Bassa Austria, Leopoldo III che acquisì quelli del Mühlviertel dell'Alta Austria, il duca Leopoldo V che ereditò i territori della Stiria nel 1102 e con il quale l'intero territorio ricevete il titolo di Ducato d'Austria.
Si andava così a formare la fase embrionale dell'attuale Austria, in origine un luogo popolato da diverse popolazioni, tutte riunite sotto un unico casato, quello dei nobili Babenberg. A loro si deve l'esistenza della nazione e lo sviluppo unitario delle radici austriache, amalgamate sotto un unico regno.
Ancora prima degli Asburgo, l'Austria era quindi governata dal 976 al 1246 dalla casata dei Babenberg, che con l'istituzione di una vera e propria classe politica, lanciava in Europa l'idea di un governo ad amministrazione moderna.
Amministrato il territorio attraverso una ventina di famiglie nobili, la loro forte influenza politica, andava ben oltre i confini austriaci, tanto che il Paese rimase indenne dalla lotta che vide l'Impero in contrasto con il Vaticano.
Stabilirono la propria residenza ufficiale nelle città di Pöchlarn, Melk, Tulln, Leopoldsberg e Vienna, nelle quali oggi si ammira l'architettura del loro periodo storico.
In Vienna l'arciduca Enrico II Jasomirgott vi trasferì la residenza ufficiale nel 1155, la Am Hof. Da lì a breve la città sarebbe divenuta capitale dell'Arciducato d'Austria; dopo Colonia una delle più importanti del territorio germanico.
Con i Babenberg fiorisce l'architettura religiosa in stile romanico. In particolare, quella posta in atto dagli ordini monastici, i benedettini o quelli cistercensi, e soprattutto agostiniani. Si citano in particolare monumenti come le cattedrali di Gurk e Seckau, il chiostro di Millstatt, il monastero benedettino di Lambech e la chiesa romanica di Santo Stefano a Vienna (l'odierna Cattedrale). Ricordiamo che Leopoldo III, conte della Marca austriaca tra il 1095 e il 1136, fu canonizzato da Papa Innocenzo VIII, divenendo San Leopoldo III di Babenberg, noto come il Pio o il Santo, santo patrone della nazione, di Vienna e di altre regioni austriache.
Nel 1246 la linea principale dei Babenburg si estingueva con la morte dell'ultimo duca ereditario dei Babenberg, Federico II il litigioso, caduto nella battaglia contro i magiari.
Dopo un periodo durato trenta anni, durante il quale il paese fu governato da Ottocaro di Boemia, Rodolfo d'Asburgo venne nominato successore legittimo della dinastia Babenberg (anche se non di diretta discendenza). Ebbe inizio l'era infinita degli Asburgo, che in quei territori vi rimasero fino al 1918.